Quando gli anfibi rimangono un po’ …immaturi!

Uno degli anfibi più comuni in Italia: il rospo comune Bufo bufo (Foto di Elvio Fognani)

Nella nostra sala “a chiocciola” si può ripercorrere la storia della vita sulla terra ammirando una serie di  fossili rappresentativi dei vari periodi geologici. Tra questi non poteva mancare un rappresentante per gli anfibi!

Gli anfibi (rappresentati al giorno d’oggi da rane, rospi, salamandre, tritoni, ecc.) furono i primi vertebrati a vivere sulla terraferma nella storia della terra, pur restando, nella maggior parte dei casi, sempre dipendenti dall’acqua durante le prime fasi di vita e per la riproduzione.

Infatti, sebbene la maggior parte delle specie di anfibi in fase adulta presenti abitudini solo parzialmente acquatiche (se non totalmente terricole!) e respiri aria tramite polmoni o la pelle, passa attraverso una fase giovanile completamente acquatica e dotata di branchie, comunemente detta larva (un esempio noto a tutti di fase larvale è il girino, fase giovanile di rane e rospi!).

Di conseguenza anche la riproduzione degli anfibi è strettamente legata all’acqua: la maggior parte delle specie “ritorna” in specchi d’acqua dolce per svolgere l’accoppiamento e pure le uova (che hanno un aspetto gelatinoso, molto diverso da quelle di uccelli e rettili) vengono deposte in ambiente acquatico.

In questo modo le larve degli anfibi, una volta sviluppatesi dalle uova, saranno già inserite in un ambiente a loro consono. Passeranno poi attraverso un incredibile processo di metamorfosi durante il quale perderanno le branchie ed andranno a sviluppare polmoni.

Il nostro anfibio, nonché protagonista del post di oggi, è Apateon pedestris, animale vissuto in un territorio corrispondente all’attuale Germania nel Permiano inferiore (per la precisione tra 298.9 e 295.0 milioni di anni fa, prima della comparsa dei dinosauri per capirci!).

 

L’esemplare di Apateon pedestris custodito al Museo Lai

Si tratta quindi di un anfibio molto antico ma non è il più arcaico. Le prime specie di “proto-anfibi” comparvero infatti ben prima, durante il Devoniano.

Una cosa molto interessante: dalle osservazioni dei resti fossili sembra che gli Apateon potessero essere neotenici! Che significa? Presto detto.

Come abbiamo detto, la maggior parte degli anfibi si sviluppa passando per una fase larvale acquatica dotata di branchie; ebbene, sembra che gli anfibi del genere Apateon potessero raggiungere la maturità sessuale allo stadio larvale. Tale condizione prende appunto il nome di neotenia e si verifica anche oggi in alcune specie di anfibi urodeli.

Beh, per oggi è tutto! Come sempre ci auguriamo che l’articolo sia stato interessante ed istruttivo!

Le scienze naturali però non vanno solo lette su libri ed articoli, bisogna viverle ed osservarle con i propri occhi, motivo per cui vi invitiamo a venirci a trovare!

A presto!